La crisi del mondo moderno by René. Guénon

La crisi del mondo moderno by René. Guénon

autore:René. Guénon [Guénon, René.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788827206775
Amazon: 8827206779
editore: Edizioni Mediterranee
pubblicato: 1994-10-15T00:00:00+00:00


6. IL CAOS SOCIALE - CRITICA DEL DEMOCRATISMO

In questo studio non intendiamo trattare in modo speciale il punto di vista sociale, punto di vista che ci interessa solo assai indirettamente, non rappresentando che una applicazione alquanto lontana dei principi fondamentali. Così, non è nel dominio sociale che in ogni caso potrebbe prendere inizio una essenziale rettificazione del mondo moderno. Se questa rettificazione venisse infatti attuata a rovescio, partendo dalle conseguenze anziché dai principi, essa mancherebbe per forza di una base seria e sarebbe affatto illusoria. Nulla di stabile potrebbe mai risultarne e bisognerebbe cominciar sempre di nuovo per aver trascurato d’intendersi anzitutto circa le verità essenziali. Per cui, non ci è possibile concedere alle contingenze politiche, anche dando a questa parola il suo senso più ampio, altro valore se non quello di semplici segni esteriori della mentalità di un’epoca. Ma per ciò stesso non possiamo nemmeno passar del tutto sotto silenzio le manifestazioni del disordine moderno nel dominio sociale propriamente detto, nelle loro forme più caratteristiche, che giungono fino al periodo dell’immediato dopoguerra [Qui si allude al primo dopoguerra 1918-1939. La frase che segue è di quelle che l’A. aveva creduto opportuno aggiungere alla prima edizione italiana del presente libro, uscita nel 1937 (NdT)]: i fenomeni politico-sociali più recenti, in parte di «reazione» o «controrivoluzione», per ora li lasceremo fuori di considerazione, anche perché finora essi non hanno sviluppato tutte le loro possibilità fino a dar materia ad un giudizio definitivo dal punto di vista in cui noi qui ci poniamo esclusivamente, cioè da un punto di vista universale e superpolitico.

Come si è detto poco fa, allo stato attuale del mondo occidentale quasi nessuno si trova nel posto che normalmente gli spetterebbe in base alla sua natura propria. Ciò si vuole esprimere dicendo che le caste non esistono più, poiché la casta, intesa nel suo senso vero e tradizionale, altro non è che la stessa natura individuale con l’insieme delle attitudini speciali che essa implica e che predispongono ogni uomo all’adempimento di una data funzione e non di un’altra. Quando l’accesso a qualsiasi funzione non è più controllato da alcuna regola legittima, il risultato inevitabile è che ognuno sarà portato a fare qualunque cosa e spesso ciò per cui egli è meno dotato. La funzione che egli avrà nella società sarà determinata, se non dal caso, giacché il caso in realtà non esiste, da qualcosa che può sembrare il caso, cioè da un intreccio di circostanze accidentali di ogni specie. L’ultimo a intervenire, sarà proprio il solo fattore che dovrebbe contare in un simile caso, cioè la differenza di natura esistente fra gli uomini. La causa di siffatto disordine è la denegazione di una tale differenza, denegazione che implica quella di ogni gerarchia sociale. E una tale negazione, che forse a tutta prima può essere stata appena cosciente e più pratica che teorica, perché la confusione delle caste ha preceduto la loro completa soppressione, o, in altre parole, perché si è disconosciuta la natura dei singoli prima di finire col



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